Svante Arrhenius - NASA Earth Observatory

Un urlo d’aiuto a chimici, fisici e climatologi: l’Italia emette carbonio!

Pare che siamo a un punto di non ritorno nel riscaldamento della troposfera a causa delle emissioni di….  “carbonio”!Carbon è il termine inglese con cui in un contesto climatico si intende anidride carbonica, un gas dalla formula CO2. Il problema linguistico – tradurre carbon come “carbonio” – è diventato palese ai tempi della Cop25 a Madrid nel dicembre 2019, poi è solo peggiorato.

Eppure, qualcuno si chiederà in Italia perché di colpo il materiale di quelle solette ottime per la corsa o quello della bici tanto costosa, dei bastoncini da sci, delle carrozzerie sofisticate, ecc., sia assurto alle prime pagine quasi quotidianamente…

Sempre di più, a fronte di incontenibili masse d’acqua che lasciano in Libia vittime neppure conteggiabili, o degli incendi che divorano intere regioni del Sud dell’Europa o i freddi boschi canadesi, o della letale siccità in Africa, il grande colpevole è… il “carbonio”.

Anche da chi vuole misure contro il cambiamento climatico e per la sostenibilità, dall’Italia qualche volta echeggia il serio appello: “Fermiamo il carbonio!”

Non è un errore nuovo. In passato l’ho visto tradotto addirittura “carbone” su Repubblica, ma a prevalere in Italia è la traduzione “carbonio” – su La7, Sky 24, RAI Radio 3, ANSA, Il Giornale, Libero, siti web seri, scritti sulla sostenibilità, e chi ne ha più ne metta.

Ho immaginato caporedattori con il mal di testa e traduttrici/traduttori poco informati sul cambiamento climatico. Sarebbe quasi divertente se non fosse grave, perché è grave ciò che sta succedendo e colpevolmente fuorviante l’incapacità di descriverlo con serietà. Se giornalisti o traduttori affrontano l’argomento per la prima volta, perché non consultare Wikipedia o dare un colpo di telefono a chi se ne intenderebbe? Alla fine forse basterebbe trovare nella vecchia cameretta o in soffitta i libri delle medie per capire che senza carbonio non ci sarebbe vita sul Pianeta… né Dna, né diamanti, né le Dolomiti… e che non sono questi a creare l’effetto serra.

L’appello ai chimici, ai fisici e ai climatologi è questo: poiché in Italia il termine “anidride carbonica” o la formula “CO2“ sembrano non piacere, anche perché il 2 in CO2 richiede di essere formattato, trovereste per favore un termine che suoni facile come carbon, ma non sveli quanto poco in Italia si studino la chimica e la chimica organica?

Grazie. Attendiamo suggerimenti, davvero.

Una curiosità: a ipotizzare la possibilità che la CO2 riscaldasse l’atmosfera fu per primo Svante August Arrhenius nel suo articolo del 1896Sull’influenza dell’acido carbonico presente nell’aria sulla temperatura della terra“. Nobel per la Chimica per la sua teoria sulla dissociazione elettrolitica, il fisico e chimico svedese formulò il primo modello climatico globale e dei gas serra. Sono passati più di 127 anni.