Un paziente, i chirurghi in due località differenti, una connessione 5G: un chirurgo specializzato ha guidato i colleghi nell’intervento di laparoscopia che si svolgeva a 100 km di distanza. Una rete TIM 5G ha permesso il tempo reale grazie alla bassa latenza del 5G e alla capacità della banda che li ha collegati con un live-stream 4K.
È un grande passo per la telemedicina perché incrementa i tipi d’intervento fattibili in remoto: per le distanze possibili, per l’affidabilità fornita dalle reti 5G che possono segregare le connessioni nelle quali la latenza di pochi millisecondi è critica, sia per l’opportunità per un alto numero di chirurghi di assistere in diretta all’intervento.
Da Roma, il chirurgo consulente ha potuto “immergersi” nella sala operatoria a Terni dove stava il paziente grazie a un visore di Realtà virtuale che, in un’unica vista, gli ha permesso di vedere l’intervento, l’interno dell’organo dal laparoscopio e i parametri vitali del paziente.
Grazie a questa realtà immersiva, il professor Giorgio Palazzini ha potuto zoomare e selezionare i dettagli d’interesse oltre ad osservare, accendere a informazioni diagnostiche e commentare l’operazione che si svolgeva a Terni in tempo reale.
Un elemento cruciale nella telemedicina è la qualità delle immagini. In questo caso erano in 4K raccolte oltre che dalla telecamera laparoscopica da tre telecamere, tra cui una speciale a 360° ad altissima definizione, installate nella sala operatoria a Terni dove intervento sul paziente era guidata dal professor Chang-Ming Huang.
È importante la partecipazione di due luminari della chirurgia, perché sottolinea una delle potenzialità della telemedicina in tempo reale: la possibilità che il chirurgo esperto sia distante e posta ciononostante contribuire attivamente a un intervento.
Un altro aspetto importante dell’esperienza è il fatto che l’intervento sia stato seguito in diretta da oltre 30.000 chirurghi in tutto il mondo e i più di 2500 medici raccolti a Roma per il 30° Congresso Internazionale di chirurgia dell’apparato digerente.
“Questo è solo l’inizio di una nuova era, oltre che di teledidattica, per tutte le branche mediche”, ha detto Palazzini, uno dei massimi esperti di tecnologia applicata alla chirurgia. “Si potranno operare pazienti ricoverati in qualsiasi ospedale dotato di connettività 5G e robot”, oltre a scambiare in tempo reale informazioni ed esami diagnostici ad alta densità di dati quali le Tac o le risonanze.
Il successo del collegamento immersivo live tra due sale chirurgiche dà una spinta alla ricerca e alla piattaforma di Tim per i servizi digitali, la Digital Business Platform e all’implementazione del 5G.
Come sintetizza Elisabetta Romano, Chief Innovation & Partnership Officer di TIM, “si stanno definendo scenari che pongono grandi sfide” e TIM vuole estendere al più ampio numero di persone la conoscenza e le tecniche all’avanguardia disponibili in questo ambito”.
Non da ultimo, oltre che far fare passi avanti alla Sanità 5.0, la riuscita dell’evento mostra in generale a tutte le aziende la vastità delle sinergie che si creando quando il 5G incontra tecnologie quali la robotica, l’Internet of Things (IoT – medico, industriale, etc.), l’intelligenza artificiale (AI), la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR).