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AI Report 3: 10 modi con cui le “macchine” [paradossalmente] contribuiscono alla gestione delle risorse umane

Mya, Olivia o Vera sono i cacciatori di teste con cui potresti avere a che fare nelle fasi preliminari della prossima ricerca di lavoro. Sì, stiamo parlando di soluzioni software di Intelligenza Artificiale (AI) applicata al processo di screening e ricerca di profili professionali. (English version here)

“Affidare a delle macchine un’attività legata alle risorse umane può sembrare paradossale, eppure l’intelligenza artificiale ha le potenzialità per  essere  uno  strumento  rivoluzionario,  sempre,  però,  in  affiancamento all’intervento  umano”, spiega Carlo  Caporale,  Amministratore  Delegato  di Wyser  Italia. “Infatti,  in un’indagine sull’impatto dell’AI sulle risorse umane condotta da AIDP, il 76% degli intervistati sostiene che l’intelligenza artificiale cambierà il mondo delle HR , ma all’unanimità gli intervistati concordano sul fatto che tali attività non possano essere del tutto automatizzate”.

È noto che buona parte del successo di un’impresa dipenda dall’efficacia con cui le HR abbinano profili, processi e tecnologie. L’arrivo dell’AI nelle risorse umane (HR) era dunque solo questione di tempo.

Un’altra realtà con cui le HR fanno i conti oggi, stando agli esperti, sono cicli di assunzione rapidi e centinaia o addirittura migliaia di CV in arrivo in continuazione da gestire. I segmenti preliminari dei processi di assunzione possono essere quindi alquanto onerosi già solo in termini del tempo necessario per screening, confronto dei dati da varie fonti e prime interviste.

“Un alto livello di automazione nelle fasi preliminari consente agli esperti delle risorse umane e ai cacciatori di teste di investire le loro risorse in attività strategiche come la selezione e la consulenza“, afferma Caporale.

“Le tecnologie AI aiuteranno ad automatizzare molte funzioni di back-office per attività HR affidabili e prestazioni di servizio ottimali”, si legge nel rapporto EY su “L’intelligenza artificiale per più opportunità e funzionalità nelle risorse umane”. Considerando che una quantità crescente di dati delle risorse umane sta nel cloud, “l’uso di strumento di analisi dell’intelligenza artificiale offre una maggiore visibilità per una migliore esecuzione e operazioni più efficaci  (…)  I manager delle risorse umane sono fiduciosi che l’integrazione dell’AI nelle funzioni amministrative delle HR migliorerà l’esperienza dei dipendenti. Inoltre, libererà tempo e risorse finanziarie e fornirà informazioni più accurate per una gestione del personale più incisiva”.

Gli esperti delle HR degli hotel Hilton si sono affidati ad un chatbot per rispondere alle domande e intervistare i professionisti nelle prime fasi di selezione: in tal modo sono stati drasticamente ridotti i tempi di selezione, che prima  dell’introduzione  dell’AI  potevano  impegnare  il  personale  HR  anche  per  6  settimane dalla candidatura all’assunzione.

Un altro caso di AI applicata alla selezione di talenti su larga scala è Vera, un robot lanciato da una startup russa, in grado di realizzare 1500 interviste telefoniche o video al giorno, ciascuna della durata di 8 minuti. Vera può parlare sia in russo sia in inglese, con voce maschile o femminile, e interagire con l’intervistato rispondendo alle domande. Tra le oltre 200 aziende russe che già utilizzano il robot c’è anche IKEA Russia, spinta a verificare lo strumento di AI nella propria realtà operativa dalla immensa mole di curricula che riceve ogni anno.

Ecco i punti salienti dei vantaggi dell’AI applicata alle HR segnalati da alcuni professionisti:

  1. Permette un uso intelligente dei cacciatori di teste. Essi sono insostituibili per la loro empatia, intuizione e attenzione dedicata, ma accelerando lo screening e la selezione iniziale dei candidati adeguati in modo attizzato, offre loro analisi più approfondite e l’opportunità per essere più efficaci nelle fasi successive della selezione di candidati per profili manageriali. Carlo Caporale, Wyser.
  2. Aiuta a trattenere i dipendenti migliori. Facendo emergere le cause di attrito nella base di dipendenti, il software Watson Analytics dell’IBM può predire con un’accuratezza del 95% i dipendenti che si dimetteranno. Ginni Rometty, ad IBM su CNBC al Work Talent+Summit sulle risorse umane.

Di seguito, le opinioni di alcuni membri del Forbes Human Resources Council pubblicate da  Forbes Magazine (la sintesi è mia):

  1. Aiuta a creare una forza lavoro più inclusiva. [Se addestrata con la giusta combinazione di set di dati, ndr] l’AI sta eliminando molti pregiudizi inconsapevoli di chi valuta i candidati e ciò aiuta a costruire una base dipendenti più diversificata e inclusiva. Sherry Martin, OmniTRAX.
  2. Si abbinano in modo più accurato i candidati. Capire un CV oltre le parole è un’abilità prettamente umana, e tuttavia, l’AI sta dimostrando di fare meglio di reclutatori esperti e con esperienza, lasciando loro più tempo per istruire, guidare i candidati e assumere i manager. Karla Reffold, Beecher Madden.
  3. Aumenta la possibilità di trovare candidati con abilità e qualifiche abbinabili a quelli di dipendenti da sostituire. Una delle maggiori difficoltà per individuare i candidati giusti è garantire che i requisiti richiesti siano chiaramente compresi e comunicati. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per confrontare le abilità e il modo di agire di dipendenti di successo da sostituire con quelli di chi cerca lavoro. Joyce Maroney, Kronos Incorporated.
  4. Aiuta a una scelta dei candidati attiva. Quando i candidati sono scarsi, l’AI aiuta a edificare coinvolgere potenziali candidati adatti, migliorando drasticamente l’efficienza di questi processi di assunzione. Steven Jiang, Hiretual.
  5. Accelera il tempo complessivo (Time-To-Hire). Interagendo con i candidati per verificarne rapidamente l’idoneità a una posizione, l’AI accelera il tempo complessivo di assunzione, e si è dimostrata già un punto di svolta per datori di lavoro ed esperti di personale. Genine Wilson, Kelly Services.
  6. Una migliore conoscenza dei candidati. Conoscere e capire meglio i candidati per poterli abbinare con più precisione alle esigenze manageriali di un’azienda, aggiunge valore ed efficienza alle assunzioni e rende più piacevole l’esperienza del candidato. Adam Mellor, ONE Gas, Inc.
  7. Aiuta a tenere aggiornate le informazioni sui candidati. Tecnologie AI come Google Hire possono aiutare gli esperti a tenere traccia e filtrare candidati contattati in precedenza. Michele Markey, SkillPath.

10. Aiuta prevedere il fabbisogno di personale. Sapere quando e quante nuove persone dovranno essere assunte, ad es. elaborando indicatori chiave della performance quali produttività, volumi, fatturato, ore di lavoro e così via, accelera potenzialmente i cicli di reclutamento. Sarah O’Neill, SHRM-SCP, Human LLC.