Il senso di Wired Usa per la novità 5G e “il pasticcio da ripulire”

Il Consumer Electronics Show a Las Vegas attira da tutto il mondo visitatori, alcune delle migliori menti della tecnologia e quasi un paio di centinaia di migliaia di potenziali utilizzatori e venditori pionieri di tecnologie strane e innovative.
Naturalmente, le aziende che portano avanti la ricerca e i test della prossima generazione di reti wireless erano presenti per decantare a questo pubblico il potere della tecnologia 5G di cambiare il mondo.
Che cosa ne ricava la rivista Wired Usa? “Ignorate il 5G, per ora. (…) ‘Un vero 5G’, vale a dire, una rete di antenne in grado di trasmettere un segnale dati iperveloce a telefoni e dispositivi progettati per riceverli, non diventerà una realtà per almeno un anno”.
Ciò è, tuttavia, solo una parte di quello che sono le reti 5G. Stando agli esperti del settore, grazie alla ben maggiore ampiezza di banda, capacità, sicurezza insita e latenza estremamente bassa, il 5G è più vicino a come Hans Vestberg, l’ad di Verizon, l’ha definito nella sua presentazione “dai toni profetici“: un motore per la quarta rivoluzione industriale.
Una prima spiegazione chiave è che il 5G introduce un paradigma tecnologico nuovo: diversamente dalle reti odierne, che offrono lo stesso servizio a chiunque e ovunque, il 5G permette di offrire capacità e prestazioni su misura per ogni caso d’uso in ogni dato momento e luogo.

“Stiamo esplorando molti dei casi d’uso più avanzati che mostrano come possiamo digitalizzare intere fabbriche grazie alla bassa latenza [tempo della trasmissione, ndr] del 5G, il tutto con installazioni flessibili in siti nuovi”, ci ha detto in un’intervista il capo globale della tecnologia di Ericsson, Erik Ekudden.
Consentendo servizi on-demand ed essendo scalabili, le reti 5G sono costruite pronte per rispondere a un’altissima variazione di richiesta in molti settori produttivi, dalle miniere ai magazzini, alle piattaforme petrolifere, ai porti e alla manifattura.
“Se da una parte lo standard della prossima generazione di reti cellulari promette velocità fulminee sia per i consumatori sia per le aziende, le prime dimostrazioni nel mondo reale delle capacità del 5G sono state rare”.
Si possono anche considerare “rari” le dimostrazioni, i trial e test e le prime reti commerciali che circa 134 operatori in 62 paesi stanno realizzando, ma la maggior parte ha avuto grande successo, per esempio, operando macchinari industriali pesanti o piccoli in remoto da centinaia di km.

L’Internet delle Cose, l’IoT, è un altro campo di riuscita. “Questa tecnologia [il 5G] ha una portata ampia e globale, e quindi l’IoT che collega sensori, flotte e cose per il tracciamento e la tracciabilità è già una realtà”, spiega Ekudden, la mente tecnologica della società che ha il 50% del mercato globale del software e hardware per l’Internet delle Cose.
Il 5G, dice l’articolo di Wired, promette velocità “più di 600 volte superiori rispetto alle tipiche velocità 4G dei telefoni cellulari odierni”. Ciò è corretto, ma parziale se non si aggiunge che tali velocità sono dovute, come detto prima, a grandi ampiezze di banda, a una latenza ultra bassa e a connessioni ad alta densità, tutti elementi che consentiranno casi d’uso – e non solo una maggiore velocità – impossibili con le reti precedenti.

Ad esempio, il miliardo di sterline che il Regno Unito ha impegnato nella sua strategia digitale sta finanziando progetti quali 5G RuralFirst e 5G Rural Integrated Testbed. Anche in Cina si sta testando il 5G in parallelo per la connettività e l’automazione nelle enormi fabbriche del Paese e per la connettività in 17 città.
“Ma il 5G si basa sui segnali delle onde millimetriche che non possono coprire distanze come quelle delle attuali reti 4G, quindi una rete 5G richiede un numero maggiore di punti di accesso”. Ciò in sé è corretto, ma incompleto.
Il traffico dati aumenterà, si prevede, di otto volte nei prossimi sei anni.

Per rispondere a questa domanda, chi fornisce servizi 5G avrà bisogno di sufficiente larghezza di banda nello spettro, ma poiché la propagazione delle onde radio è differente tra una banda e l’altra, sarà necessario utilizzare tre bande: quelle basse, che forniscono copertura in aree remote e negli edifici; quelle medie che offrono un buon equilibrio tra copertura e capacità; e quelle alte, o millimetriche, fondamentali per una vasta gamma di nuove applicazioni ad alta intensità di dati.

“Gli operatori wireless dovrebbero investire in un’infrastruttura completamente nuova al fine di lanciare il vero 5G ai propri clienti con segnali stabili”. Sì, saranno necessarie nuove infrastrutture per coprire aree quali porti, fabbriche intelligenti o zone agricole, ma la maggior parte dell’infrastruttura sarà costruita sull’impronta del 4G.
“Dato che il 5G si costruisce aggiornando la base 4G LTE esistente, siamo impegnati a realizzare la migrazione dall’attuale base 4G alla completa conformità con i più aggiornati standard 5G NR. Già oggi i nostri prodotti istallati sul campo prevedono la compatibilità 5G, vale a dire che sono aggiornabili con software o hardware. Il nostro nuovo hardware è a prova di futuro in termini di modifiche e adempimenti degli standard”, afferma il Chief Technology Officer di uno dei due principali fornitori globali di infrastrutture 5G.
Qualcomm spiega che la copertura della rete 5G NR non ci sarà da subito e che, pertanto, sarà l’evoluzione del wireless LTE a garantire che i consumatori non abbiano cali significativi passando dalla vecchia alla nuova copertura 5G.

“Poiché ogni operatore wireless vuole vantarsi di essere il primo a offrire una rete 5G, alcuni le stanno realizzando con tecnologie non concordi agli standard stabiliti”. Ciò ovviamente non deve accadere, ma in un certo senso è così che funziona un processo di standardizzazione. Le università, i fornitori e gli operatori costruiscono prototipi, li testano, li brevettano, li sottopongono alle ricerche e si augurano di recuperare l’investimento se la loro tecnologia è approvata e inclusa negli standard.
“I primi standard globali ufficiali per il 5G sono stati stabiliti nel dicembre 2017”. Gli standard Release 15 iniziali sono di giugno 2017, quelli Release 16 saranno completati a giugno e dicembre 2019. Queste scadenze potrebbero spiegare in parte “messaggi confusione” degli operatori “su come prenderanno forma le loro nuove offerte ‘5G’”.
La situazione varia anche molto secondo la regione. In Asia, Cina, Corea e persino il Vietnam e altri paesi si procede spediti. In Europa, lo spettro sta costando molto agli operatori, il che implica meno risorse per le infrastrutture. E la concorrenza è agguerrita: gli operatori che arriveranno secondi eviteranno gli errori dei primi.

Inoltre, mai come prima le reti mobili “attraversano un’enorme trasformazione. È un cambiamento della natura stessa dell’infrastruttura”, si legge sul numero della rivista dell’Etsi di gennaio.
Gli operatori hanno poi diverse opzioni tecniche per la migrazione dell’infrastruttura 4G LTE a quella 5G, spiega un documento sulla migrazione del Gsma (l’organismo commerciale degli operatori di tutto il mondo che organizza anche la fiera MWC di Barcellona).
In cima a questa complessità, che Wired chiama un “pasticcio” che prima o poi dovrà essere “ripulito”, l’Intelligenza Artificiale (Ai) ha profondamente cambiato il funzionamento delle reti e le sta portando alla piena automazione. Ciò aprirà utilizzi industriali proficui che contribuiranno a recuperare gli investimenti nel 5G.
Già la dimensione dell’infrastruttura e le sfide economiche del 5G dovrebbero aiutare a capire perché i produttori di smartphone non si stiano precipitando a lanciare dispositivi “puri 5G”, come suggerisce Wired – ma anche perché le startup creative, le imprese e gli sviluppatori farebbero bene a non “ignorare” il 5G e a capire perché il 5G è invece una tecnologia che “vale la pena di aspettare”.

 

(qui la versione inglese)